8^ tappa del Bayer FISB Italian Tour.
#Voto10: Team 6thman Torino. Mancava la “favola” sportiva in questo tour, ed è prontamente arrivata con il team torinese. 14 sconfitte in altrettante partite, 7 tappe senza mai passare il girone, arrivano così alla tappa livornese giocandosi soltanto la faccia di quelli che non vogliono terminare a zero il tour. Perdono la prima e vincono, di due punti, arrivando a 21, col punteggio in bilico fino all’ultimo, la seconda. Come se non bastasse, riescono a passare il turno e i quarti di finale, per fermarsi poi al quarto posto. Dietro tutto ciò, Savo, Albi e Danny e lasciare tutte le energie rimaste sul campo per strappare quel risultato, e il sottoscritto, quasi sempre dalla panchina, a ripassare le lezioni di catechismo pur di ottenere la vittoria.
#Voto9: Team Big Crew. Avevano un obiettivo, e lo hanno raggiunto. Vincere la tappa, per confermare il terzo posto in classifica nel tour, ma non solo. Riprendere la giusta carica in vista delle “finals” di Riccione, riconfermarsi squadra di alto livello dopo l’inizio scoppiettante nelle prime tappe, il tutto con un roster in parte cambiato ma sempre sotto l’occhio attento di Niccolò Di Gianvittorio.
#Voto8: Team Libidine. Avevano lo stesso obiettivo di Big Crew e il non averlo raggiunto, non toglie valore e importanza alla grande tappa che i ragazzi di Cremona sono riusciti a fare. Arrivano per la prima volta in finale, dopo aver eliminato, nei gironi, l’altra squadra che lottava per il terzo posto, e dopo aver superato Cobram e Kings, rispettivamente seconda e prima classificata del tour. Vengono traditi proprio in finale dalle percentuali al tiro da fuori che, prima di quella partita, li stava portando a fare la miglior tappa di sempre.
#Voto6: al gran finale tra Kings of Kings Milano e Team Cobram. Che non c’è stato. Non si può certo dare meno della sufficienza a due team che hanno dato spettacolo e hanno lottato quasi sempre fino alla finale in tutte le tappe. I primi fanno ciò che basta, arrivando terzi, per garantirsi il primo posto nel tour, mantenendo il vantaggio che si erano costruiti, i secondi fanno ciò che possono, uscendo ai quarti, presentandosi con un roster più che rimaneggiato, e con Fuma e Red ormai stremati. Ci aspettavamo qualcosina in più… tutto lì.
#Voto4: allo speaker “Bisco” se anche solo una delle sue gufate “involontarie” fosse andata a buon fine. “Ormai è fatta”, “la partita si può considerare chiusa”, “questo è il canestro che decide il match”, e simili… sono soltanto alcune delle frasi usate dal nostro fedelissimo speaker che, forse per trovare un modo diverso per divertirsi anche nell’ultima tappa, decide di mettere a repentaglio la sua vita con alcune dichiarazioni non proprio ben viste dagli scaramantici. Eppure, alla fine, gli è andata bene, sempre. Veggente, o fortunato?
#Voto2: al “doppio tecnico” che una buona parte di noi, si è preso dal custode notturno dell’albergo. Per schiamazzi e volume troppo alto della voce. Un classico; e sia chiaro, era solo per divertirsi un po’ l’ultima sera del tour, ma una figura del genere non mi capitava, più o meno, dalla gita di terza liceo.
#Voto0: a ignoto. E che rimarrà tale. Eppure ritengo necessaria una piccola menzione “d’onore” a chi, nella vita, fa il mestiere del creare nuovi problemi, probabilmente per mancate capacità nel saperli prima risolvere. E ha chi pensa che se una cosa è bella e divertente, è sicuramente anche perfetta. Invece no, proviamo, sbagliamo, riproviamo, risbagliamo, impariamo e cresciamo, senza le vigliaccate che ci rallentano, ma con la fiducia che ci spinge avanti. Per esempio, vi siete fidati del pagellone fino ad oggi? Sì?? Allora so che non mi farete notare quell’H buttata dove non andava qualche riga più in su!!
#MVP: Filippo Cocchi. Capitano del Team Libidine. Capitano VERO dentro e fuori dal campo, sempre attento al ritmo partita per sapere quand’è gil momento migliore per lui o per uno dei suoi compagni. Porta la sua squadra in semifinale grazie ad una bomba decisiva allo scadere. E (ri)porta a casa Bimbo. Nessuno meglio di lui.
#MVT: non un team che gioca a basket. O meglio, non che lo fa “di professione” in questo tour. Potremmo chiamarlo il “team media” ovvero coloro che, dopo ogni tappa, ci fanno perdere ore e ore a guardare foto (sui social) e video (su Sky). Forse si poteva fare prima, ma non è mai troppo tardi per ringraziare, per l’incredibile lavoro svolto, Vince, Vite, Max e Sam.
IL PAGELLONE DI LIVORNO
23 Lug 2019
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