1^ tappa del Bayer FISB Italian Tour. 

#Voto10: David Restelli e tutta la crew della FISB. Dalle parole ai fatti. Tra il dire e il fare c’è in mezzo un oceano di lavoro, coraggio, idee, e soprattutto voglia di mettersi in gioco. Un percorso di studi durato almeno 8 anni e un voto alto per far capire che il buongiorno si è visto subitissimo.   
       
#Voto8: i team. Non era facile e scontato trovare almeno 48 giocatori che si impegnassero per 9 week end a girare mezza Italia. Era ancor più difficile creare dei team d’élite, eppure è stato fatto. Squadre di primissima fascia e risultato incerto ad ogni partita. Si farà ancora meglio quando finiranno i playoff di quel noioso 5vs5.

#Voto6(meno): gli arbitri. Quel tipo di sufficienza che deve dar fiducia, a tutti. Quel tipo di sufficienza che deve spingere a migliorarsi, per loro, come ha fatto chi sta in campo per giocare. Serve tempo, serve pazienza, e soprattutto serve la consapevolezza che ce ne guadagneremo tutti.  
      
#Voto4: la musica. Lungi da chiunque il voler infrangere regole imposte da chi ti offre una location del calibro di City Life a Milano. Ma giocare senza musica, no. È come giocare la finale di Champions League a porte chiuse, proprio non si può.    

#Voto2: la crema solare. Ovvero quel tubetto che rimane nascosto nell’armadietto sopra il lavandino per circa 8 mesi. Era ancora nascosto fino all’altro ieri, mentre tutti pensavano “figurati se servirà”. Figurati…

#MVP: Andrea Iannilli.
Prima lo dice chiaramente al microfono: “Questo è uno sport per uomini”.   
Poi lo dimostra ancor più chiaramente sul campo, in un periodo dove nella pallacanestro i piccoli devono giocare come i lunghi e i lunghi come i piccoli.          
Non lui, che ricorda a tanti (quasi tutti) come si gioca in post basso. 
Chi ti ha visto, ti ringrazia. Chi ti ha marcato, un po’ meno.

I vincitori della prima tappa. Da sinistra: Bryant Piantini, Michele Peroni, Matteo Grampa e Andrea Iannili.