Abbiamo fatto due chiacchiere con Alessandro “Vekkia” Vecchiato, leader indiscusso della crew FDC “Fioi del Campetto”, nata a Mestre-Venezia ed esportata in tutta Italia. Crew tutt’ora campione d’Italia FISB 3×3 2019 in carica ma esempio di stile ed organizzazione nel mondo dello Streetball Italiano.
Ogni Natale la crew organizza una campettata la vigilia per festeggiare insieme nel luogo che li caratterizza e che meglio rende lo spirito e la passione di questa crew. In questo periodo però sono costretti a rinunciarvi, ma di sicuro non ha fermarsi. Probabilmente una delle crew più attive ed in crescita del panorama italiano, hanno sul piatto della bilancia una lista di progetti da lustrarsi gl’occhi. Ora vi proponiamo questa piccola intervista con Vekkia e Buona Natale agli FDC da parte di 3x3streetball.it.
Il Natale in casa FDC è una tradizione, soprattutto la famosa campettata alla Bissuola (il campetto casa base della crew). Ci racconti da dove nasce e perchè è così importante?
“Il Natale, insieme all’estate ovviamente, sono i periodi che preferisco! Il primo è scontato, il secondo perché dopo mesi di astinenza dall’asfalto non c’è modo migliore per riunirsi tutti e giocare una partitella tra amici. Ed è proprio come nelle grandi famiglie che si riuniscono per il cenone di Natale anche noi Fioi ci ritroviamo (solitamente il pomeriggio della vigilia) tutti assieme come una grande famiglia al campetto di casa (Anciground, Parco Bissuola di Mestre). Essendo oramai un po’ tutti dispersi per la penisola, chi per ragioni sportive giocando in società fuori regione, chi per lavoro distanti da casa, chi addirittura in altri continenti, la pausa e le festività natalizie ci riunisce in vero clima e significato di Natale spesso e volentieri con outfit di Natale dai più tradizionali ai più ignoranti come piace a Noi!”
Quest’anno il Covid-19 ha rovinato molti piani, compreso il Natale. Come sono cambiate le cose in casa FDC?
“Un po’ come tutti ci siamo dovuti adattare ed evolverci, continuando ad ingegnarci per trovare soluzioni diverse, in continuo sviluppo, visto l’attuale periodo, perché il tempo corre veloce e non si ferma.. Mi riferisco in particolare alle piattaforme social che in questo periodo sono la forma di comunicazione più diretta e veloce e Noi come FIOI a nostro modo ci siamo adeguati. Abbiamo utilizzato sempre di più la nostra pagina Instagram @FDC3x3 per cercare di essere sempre attivi con il “nostro pubblico“ creando contest social, rivivendo momenti del nostro passato come team, creando contenuti video ecc… in particolare da poco abbiamo aperto il nostro canale TWITCH con dirette live nella nostra oramai sede FDC. Dove? Nel garage di Andrea Casarin (pilastro della Crew) del tutto ristrutturato e trasformato in una vera e propia Base o meglio taverna (da qui il nome Tavernage). Qui in particolare oltre alle riunioni tra di noi, la maggior parte purtroppo anche in via Skype/zoom ecc, abbiamo strutturato una vera e propria programmazione che, dopo aver iniziato con alcune dirette di prova per testare la piattaforma, con il nuovo anno inizieremo a svolgere varie attività. Talk con diversi ospiti rilevanti del mondo della palla a spicchi, sketch divertenti, partite alla play di CallofDuty FIFA Nba2k , elaborazioni e puntate sulle sneakers, quadri di streetart dipinti in diretta e chi ne ha più ne metta.. tutti temi che girano attorno alle nostre passioni della community e sempre e comunque a quell’amore per quella palla e quel rettangolo di gioco.
Inoltre vorrei segnalare che la nostra campettata Natalizia non è del tutto rovinata, non voglio spoilerare nulla, ma chiamo tutti a raccolta sui nostri social il 28 Dicembre… ci sarà una sorpresa, una campettata strana e diversa… sequiteci!”
Ormai la famiglia dei Fioi del Campetto si sta estendendo a macchia d’olio, merito del suo capitano Vecchiato. Quali sono i progetti per il futuro?
“Diciamo che come le piccole aziende che diventano grandi, il nostro percorso ha un obiettivo: crescere! Iniziato tutto da un piccolo gruppo di amici del quartiere, vogliamo cercare di diventare una vera e propria squadra ufficiale magari con l’obiettivo di diventare una vera e propria azienda per cercare di diffondere in tutto il paese la passione per questo sport. Vogliamo trasmettere la nostra passione e far crescere il movimento del basket 3×3, e tenendo conto che ogni anno il movimento cresce, dobbiamo allo stesso tempo tenere il passo anche noi. Logicamente il mio trasferimento a Milano mi ha permesso di mettermi in contatto diretto con la città è la cultura Street della zona e non ho perso tempo ad “arruolare” diversi ballers talentuosi, soprattutto giovani in vista del futuro. Si è creata così una vera connection tra Veneto e Milano city che in questa estate “strana” appena passata ci ha portato a legarci sempre di più come una grande famiglia allargata. Abbiamo conquistato vari tornei che si sono riusciti a giocare proprio con più team targati FDC molto spesso mixando giocatori “nostrani” e “nuove” leve. Il risultato non è cambiato, ci tengo a precisare ahah… anzi è solo migliorato.
Di progetti per il futuro ne abbiamo tanti in mente, molti in cantiere e altri ancora in uscita e qui mi fermo. No spoiler!!! Apparte gli scherzi, ci stiamo strutturando proprio non solo come team ma anche come vera e propria realtà. Con il nuovo anno usciranno diverse collaborazioni o come piace dire a me: collaborazioni con brand veramente fighi! Quindi stay tuned e soprattutto seguite la famiglia FDC!”
Ora una domanda personale, meglio in campo a smistare palloni e tirare bombe ignoranti? o dietro le quinte a gestire le trame del successo FDC?
“Domanda scomoda ahah.. diciamo che se in passato ho cercato in particolare di fare da traino per tutto il gruppo adesso visto le mille cose che ci passa per la testa diventa difficile da gestire singolarmente, è il gruppo che fa la forza ed è il gruppo che spinge nella stessa direzione. Io in particolare, nonostante le mie 30 primavere, mi sento come il vino, più invecchia e più è “buono” e la voglia soprattutto in questo periodo di sosta prolungata di scendere in campo e tantissima. Sono e rimango il Capitano della ciurma ma se vuoi crescere e diventare qualcosa di importante, altre figure servono e diventano indispensabili! Come una vera e propria società abbiamo e stiamo delineando dei veri propri ruoli. Ci sarà un vero e proprio presidente (no spoiler ma magari è uno dei prossimi citati) e nuovi ruoli come Lorenzo Carrer, Andrea Casarin, Andrea Magnanini, Sebastiano Szalaiszater, Tommaso Facchinetto, Pippo sabba e via dicendo che già ora stanno prendendo in mano la cosa in maniera più “manageriale” rispetto che alla figura del giocatore. Detto ciò finché potrò cercherò di non lasciare il terreno giocato… quindi almeno fino ai 50 anni!”
Eravamo abituati bene.
Eravamo pronti ad affrontare un anno storico per il 3×3.
Per la nostra penisola, il 2020 doveva essere “l’anno dopo”. Molti pro team avevano scaldato i motori nel “Bayer FISB Tour” nell’estate del 2019, e si stavano attrezzando per farsi trovare ancora più pronti e agguerriti di prima, nel frattempo stavano nascendo nuove realtà che non vedevano l’ora di misurarsi nel basket di strada dei grandi, dove la birra tendenzialmente si beve a fine torneo e gli schemi non sono visti così male dagli avversari, tranne quando sono realmente efficaci, per ovvi motivi.
A livello mondiale, il 3×3 era finalmente pronto a esordire in quel di Tokyo, nella manifestazione regina di tutti gli sport, le Olimpiadi 2020.
Nonostante ciò, dal campetto dietro casa alla metà campo del World Tour, lo streetball ha continuato a conservare il suo status originale che lo ha reso popolare tra gli addetti ai lavori, non tralasciando dunque quella che è l’atmosfera frenetica, tanto di festa quanto competitiva, che ha sempre posto una linea sottile tra il dentro e il fuori dal campo, dove vincere è tanto importante quanto rendersi protagonisti di un’esperienza pressoché unica nel suo genere.
Ma in questo 2020, il tre contro tre si accostava in primis alla parola tanto odiata da organizzatori e giocatori, ovvero l’assembramento. E com’è giusto che fosse, dar vita ad una competizione sportiva per strada, diventava praticamente impossibile.
Anzi no.
Non per Davide Ardizzone che, a capo del suo staff di MiGames, ha lavorato per tutti i lunghi mesi di lockdown, e ha continuato a crederci anche quando l’estate diventava protagonista mentre ai campetti mancavano i tavoli per il check-in e gli arbitri ufficiali.
Così, nei due week end centrali di agosto, a Santa Margherita Ligure, è andato in scena il tour multi-sport più grande d’Italia, dove un campo da calcio, da beach volley e da basket hanno risvegliato dal lungo tepore numerosissimi sportivi da tutta Italia.
L’idea di giocare con le mani umide di igienizzante e di riprendere fiato dopo una partita con la mascherina sul viso, non ha intimorito nemmeno i pro team che, al contrario, hanno subito risposto “presente” alla possibilità di giocare dopo una lunghissima attesa.
A farla da padrona sono stati, senza dubbio, i “Fioi del campetto” e “Big Crew”, vincenti rispettivamente nel primo e nel secondo week end, capitanati dagli storici Alessandro Vecchiato e Niccolò Di Gianvittorio.
Servivano poi tutti gli altri per ridare vita agli aspetti tipici del nostro streetball che sta crescendo a vista d’occhio.
Rivalità, fisicità, tattica sul campo e condivisione tra avversari appena fuori. Il merito va a chi ci ha fatto tornare alle origini con la storica formazione presentata dai “Kings of Kings”, così come chi ha partecipato con la giusta spavalderia e curiosità delle squadre neofite come “Team Campas”, “Penguins”, “Evolution”, “The Chosen Ones”.
La cronaca delle partite, anche questa volta, rimane superflua. Ancora prima di vedere il risultato, volevamo vedere quello per cui eravamo abituati bene l’anno scorso.
Un livello di gioco in costante crescita e un format della competizione che fa felici minors e professionisti, caratteristiche ormai vincenti che ci rendono dipendenti da questi nuovi appuntamenti estivi.
Inutile nasconderlo, volevamo vedere anche le persone, che vengono prima del pallone giallo-blu e di tutto il resto. Soprattutto quelle che, nel corso degli anni, non ci hanno fatto rimpiangere di aver annullato una vacanza con la ragazza e gli amici, per passare una domenica sull’asfalto e sotto il sole.
Brent