8^ tappa del Bayer FISB Italian Tour.

#Voto10: Team 6thman Torino. Mancava la “favola” sportiva in questo tour, ed è prontamente arrivata con il team torinese. 14 sconfitte in altrettante partite, 7 tappe senza mai passare il girone, arrivano così alla tappa livornese giocandosi soltanto la faccia di quelli che non vogliono terminare a zero il tour. Perdono la prima e vincono, di due punti, arrivando a 21, col punteggio in bilico fino all’ultimo, la seconda. Come se non bastasse, riescono a passare il turno e i quarti di finale, per fermarsi poi al quarto posto. Dietro tutto ciò, Savo, Albi e Danny e lasciare tutte le energie rimaste sul campo per strappare quel risultato, e il sottoscritto, quasi sempre dalla panchina, a ripassare le lezioni di catechismo pur di ottenere la vittoria.

#Voto9: Team Big Crew. Avevano un obiettivo, e lo hanno raggiunto. Vincere la tappa, per confermare il terzo posto in classifica nel tour, ma non solo. Riprendere la giusta carica in vista delle “finals” di Riccione, riconfermarsi squadra di alto livello dopo l’inizio scoppiettante nelle prime tappe, il tutto con un roster in parte cambiato ma sempre sotto l’occhio attento di Niccolò Di Gianvittorio.

#Voto8: Team Libidine. Avevano lo stesso obiettivo di Big Crew e il non averlo raggiunto, non toglie valore e importanza alla grande tappa che i ragazzi di Cremona sono riusciti a fare. Arrivano per la prima volta in finale, dopo aver eliminato, nei gironi, l’altra squadra che lottava per il terzo posto, e dopo aver superato Cobram e Kings, rispettivamente seconda e prima classificata del tour. Vengono traditi proprio in finale dalle percentuali al tiro da fuori che, prima di quella partita, li stava portando a fare la miglior tappa di sempre.

#Voto6: al gran finale tra Kings of Kings Milano e Team Cobram. Che non c’è stato. Non si può certo dare meno della sufficienza a due team che hanno dato spettacolo e hanno lottato quasi sempre fino alla finale in tutte le tappe. I primi fanno ciò che basta, arrivando terzi, per garantirsi il primo posto nel tour, mantenendo il vantaggio che si erano costruiti, i secondi fanno ciò che possono, uscendo ai quarti, presentandosi con un roster più che rimaneggiato, e con Fuma e Red ormai stremati. Ci aspettavamo qualcosina in più… tutto lì.

#Voto4: allo speaker “Bisco” se anche solo una delle sue gufate “involontarie” fosse andata a buon fine. “Ormai è fatta”, “la partita si può considerare chiusa”, “questo è il canestro che decide il match”, e simili… sono soltanto alcune delle frasi usate dal nostro fedelissimo speaker che, forse per trovare un modo diverso per divertirsi anche nell’ultima tappa, decide di mettere a repentaglio la sua vita con alcune dichiarazioni non proprio ben viste dagli scaramantici. Eppure, alla fine, gli è andata bene, sempre. Veggente, o fortunato?

#Voto2: al “doppio tecnico” che una buona parte di noi, si è preso dal custode notturno dell’albergo. Per schiamazzi e volume troppo alto della voce. Un classico; e sia chiaro, era solo per divertirsi un po’ l’ultima sera del tour, ma una figura del genere non mi capitava, più o meno, dalla gita di terza liceo.

#Voto0: a ignoto. E che rimarrà tale. Eppure ritengo necessaria una piccola menzione “d’onore” a chi, nella vita, fa il mestiere del creare nuovi problemi, probabilmente per mancate capacità nel saperli prima risolvere. E ha chi pensa che se una cosa è bella e divertente, è sicuramente anche perfetta. Invece no, proviamo, sbagliamo, riproviamo, risbagliamo, impariamo e cresciamo, senza le vigliaccate che ci rallentano, ma con la fiducia che ci spinge avanti. Per esempio, vi siete fidati del pagellone fino ad oggi? Sì?? Allora so che non mi farete notare quell’H buttata dove non andava qualche riga più in su!!

#MVP: Filippo Cocchi. Capitano del Team Libidine. Capitano VERO dentro e fuori dal campo, sempre attento al ritmo partita per sapere quand’è gil momento migliore per lui o per uno dei suoi compagni. Porta la sua squadra in semifinale grazie ad una bomba decisiva allo scadere. E (ri)porta a casa Bimbo. Nessuno meglio di lui.

#MVT: non un team che gioca a basket. O meglio, non che lo fa “di professione” in questo tour. Potremmo chiamarlo il “team media” ovvero coloro che, dopo ogni tappa, ci fanno perdere ore e ore a guardare foto (sui social) e video (su Sky). Forse si poteva fare prima, ma non è mai troppo tardi per ringraziare, per l’incredibile lavoro svolto, Vince, Vite, Max e Sam.

In maglia giallo-blu, i ragazzi del Team 6thman Torino. In maglia blu i ragazzi del Team Libidine.

7^ tappa del Bayer FISB Italian Tour.

#Voto10: Bits Festival. Allo staff che ci ha accolto alla grande. All’evento che ci ha accolto al suo interno per una tappa precedenti. Una cornice del tutto nuova di cui questo tour aveva sicuramente bisogno. Musica, pizza, fritto di pesce, mozzarelle, birra, aria di mare, insomma una serie di cose che quasi ci dimenticava di dover giocare a basket… al tre contro tre, scusate.

#Voto9: gli arbitri. Non si può dare il massimo dei voti perchè sono loro i primi ad ammettere che sbagliano, come sbaglia chi gioca. La crescita però è evidente, i risultati anche, almeno per gli addetti ai lavori. Tengono in mano una tappa decisiva per la classifica, gestiscono alla grande una finale tesissima dal primo minuto fino al supplementare. Cosa più importante, si spiegano, si confrontano, scherzano o rispondono senza mandarle a dire, in campo e fuori. Perchè è anche giusto ricordare che, senza di loro, noi litigheremmo anche per un torneo di briscola.

#Voto8: Riccardo Bottioni. Non proprio l’ultimo arrivato nel mondo del 3×3, ma certamente uno degli ultimi arrivati in questo tour. Si presenta come validissimo esterno mancino per il Team Cobram, gioca, lotta, segna, e vince la tappa. Sarebbe da 10 e lode se non fosse per tutti quei tiri segnati dalla lunga distanza con mezzo alluce che pestava l’arco, che ha allungato la sofferenza degli ormai esausti Dam Verri e Ale Longoni.

#Voto7: Team FDC 4nci e il loro viaggio di ritorno. Voto che fa media tra un 10 per il coraggio e la determinazione dei ragazzi nell’affrontare ogni ostacolo, tra cui ritardo del treno, coincidenza persa, vagoni notte con letti comodi per una squadra di under 13, e un 4 (generoso) per Trenitalia che però sicuramente si sarà scusata per il disagio. Magra consolazione.

#Voto6: al bonus falli. 6 come i falli concessi prima di entrare in bonus e concedere due tiri liberi agli avversari dopo ogni fallo. Due tiri liberi spesso e volentieri decisivi, di notevole peso specifico soprattutto nel supplementare, e che tendono a rallentare, e non di poco, il ritmo frenetico del 3×3. Piacciono quando si vince, un po’ meno quando si perde, regola da cambiare?

#Voto5: a chi è partito per Salerno già il venerdì. Sicuramente, pensando: “così mi faccio una giornata di mare e sono poi fresco e riposato per il giocare il giorno dopo.” Sicuramente, non per tutti è andati così, ma ormai si è capito che questo tour non è proprio solo quello che succede in campo.

#Voto4: David Restelli. Il voto è riferito al momento preciso in cui, durante una fase concitata della finalissima, lui era in bagno. Pres, parliamoci chiaro, hai creato questo tour, stai portando il 3×3 in giro per l’Italia, monti e smonti campi almeno due volte a settimana, nel tempo libero hai anche un lavoro, e ti concedi il lusso di andare in bagno??? Che non succeda mai più eh.

#Voto2: agli “upset” (che non ci sono). Il 3×3, per formula e stile di gioco, è uno sport estremamente imprevedibile. Lo è un po’ meno il nostro tour, dove a vincere o perdere, sono praticamente sempre le stesse squadre. Merito di chi gioca bene, colpa di chi non riesce a migliorarsi oppure complice una buona dose di fortuna e sfortuna. Poco importa, per lo spettacolo serve una sorpresa, una novità, una cavalcata alla Leicester o una pugnalata alla Arya. Anche un colpo di testa alla Aldo.

#Voto0: Alessia Caron. In questo tour sono più le volte che Alessia ha resettato i 12 secondi, delle birre bevute da tutti i team, eppure per questa tappa ci “tradisce” preferendo la Nations League a Lignano Sabbiadoro. Lo zero non è tanto il voto per la decisione presa (con parecchio risentimento), piuttosto è il numero di volte in cui potrà ricapitare un fatto simile. Garantito (da lei).

#MVP: Alessandro Longoni. Bissa il premio ottenuto già nella tappa di Pescara, nulla in particolare da aggiungere rispetto a due settimane fa. Se non che stavolta vince anche, in tre senza cambi, alla sua settima tappa consecutiva e, cosa più importante, riconoscendo la cabala del togliersi la bandana poco prima della fine di una partita e consegnarla al sottoscritto.

#MVT: vinto dai Team Hammers nel sondaggio sulle instagram stories di “3xBrent”.

La location offerta dal Bits Festival di Salerno.

6^ tappa del Bayer FISB Italian Tour.

#Voto10: (sarò monotono ma) allo staff che ha trasportato a mano tutto ciò che avete trovato in Campo San Giacomo dell’Orio. Dunque non solo FISB ma anche 4NCI, dato che non era proprio così scontato far arrivare un campo, un canestro, l’attrezzatura per audio e video, tra le calli veneziane, e invece…

#Voto9: a chi, per ora, ha giocato tutte le tappe. Ovvero chi ha terminato una stagione e ha deciso di iniziarne un’altra subito dopo, giusto per tenersi impegnato ancora un paio di mesi. Quel 9 però non dev’essere soltanto un voto, ma con Salerno, Livorno e, ovviamente, Riccione, deve diventare l’Obiettivo.

Voto8: Team Cobram che torna a vincere. Sarà una coincidenza con il ritorno alla vittoria anche di Dusan Bulut e compagni, in Messico? Sarà grazie a Ale Longoni e Carlo Fumagalli che hanno provato a far serata nonostante la sconfitta del sabato? O forse sarà, anzi è che ci eravamo dimenticati che questi al completo e quando giocano insieme, sono forti per davvero e sarà che un po’ tutti volevamo rivedere aperta la lotta per il primo posto.

#Voto7: al costante show offerto da Davide Speronello e Antonio Lorenzetti. Voto che sembra troppo severo ma che invece deve risultare come una provocazione. Perchè è certamente facile fare due balli o leggere una poesia in mezzo al campo, è altrettanto generoso offrire l’aperitivo a qualche squadra, ma questi due ragazzi saranno in grado di fare lo stesso anche a Riccione, davanti a tutto il pubblico di Riccione, con tutte le squadre che ci saranno a Riccione? Per le risposte “sì, e ho paura” potete trovare conforto scrivendomi in privato.

#Voto6: Alessandro Petronio. Torna a giocare dopo una lunga assenza e il suo valore in campo è subito importante per il suo team. Ma questa volta non realizza nemmeno una schiacciata da Top3 del torneo e molti addetti ai lavori perdono una delle poche certezze che avevano. Alcuni di noi sono talmente in preda allo sconforto, che sono stati beccati a vedere le repliche intere delle partite della lega BIG3.

#Voto4: l’umidità. Che, per giocare, è certamente meglio della pioggia, o del vento forte. Ma per chi non gioca, e che prova ad applaudire una bella azione per poi trovarsi le mani incollate l’una con l’altra, o che vorrebbe non sudare pur rimanendo seduto, immobile, all’ombra, è stata una sofferenza non da poco. E oltre al danno, la beffa: tutta quell’acqua di mare intorno a noi, neanche la lontana possibilità di farci un tuffo.

#Voto2(,50€): il costo degli Spritz. Perchè siamo sportivi, siamo persone che puntano sempre al massimo risultato, siamo giocatori che ricercano sempre la migliore condizioni fisica, ma siamo anche ragazzi che hanno sempre tanta sete, e sempre pochi soldi. Quindi così non vale, perchè ci vuole davvero poco a perdere il conto, e la testa.

#Voto0: al taglio dell’anguria. Un momento che, per fortuna, sarà poco noto alla maggior parte dei presenti in piazza. Eppure è capitata quella rara coincidenza dove un forte desiderio di anguria è arrivato insieme alla nostalgia per “Fruit Ninja”. Lo zero non è soltanto il voto per la pessima idea avuta in quel momento, ma zero è anche il numero di dita rimaste ferite che, per come si stava mettendo, vi garantisco che è un gran risultato.

#MVP: Claudio Negri. Ha tutto sempre sotto controllo, quasi robotico. Arriva per il sopralluogo sui campi con passeggino e famiglia, perde la prima, ma con la certezza di aver passato il girone, vince la seconda, la terza, la quarta, ovvero la finale. Sempre controllando il punteggio, il ritmo, i compagni, gli avversari, la piccola Alice, le condizioni meteo, i bagagli in macchina e il traffico in autostrada. Bentornato.

#MVT:  vinto dal Team Downtown Aprilia nel sondaggio sulle instagram stories di “3xBrent”.

Lo staff di FISB e di 4NCI al lavoro.

5^ tappa del Bayer FISB Italian Tour.

#Voto10: l’albergo (a grande richiesta). 4 stelle, nuovo, moderno, vicino alla stazione, vicino al campo da gioco, vicino al centro. Letto comodo, doccia incredibile e colazione da applausi, quasi un peccato esserci rimasti così poco. Che poi questo voto sembri una recensione di Trip Advisor non è nemmeno troppo corretto, che invece si faccia presente che “la Micky” sta volta ha fatto centro pieno, non è mai da dare per scontato. Gran lavoro.

#Voto9: “Momo” Tourè. Ha osservato da fuori a Torino, ha rotto il ghiaccio a Bolzano, ha pressochè dominato a Pescara. Ai Kings of Kings Milano piacciono le guardie atletiche e il nuovo innesto in maglia bianca non sta facendo rimpiangere le assenze di Mitch Peroni o Bryant Piantini, grazie anche all’ottima intesa trovata con il compagno di reparto Teo Grampa. Voto 10 soltanto quando saranno 10 le partenze con mano destra che gli vedremo fare dopo il check. Al momento siamo a 2, forse…

#Voto8: alla tenacia di Team Downtown Aprilia e Apulians Basket Team. Non è solo l’ultima tappa, o l’ultima partita; questi due team avrebbero parecchi rimpianti su cui versare lacrime, chi per sconfitte di un punto o due, chi per la classifica avulsa quasi sempre beffarda. Eppure non mollano, non si arrendono, credono ancora nel potersi migliorare e nel poter raggiungere i risultati che, fino ad ora, sono sfuggiti di un soffio. Perchè se il 5vs5 può essere uno sport pieno di imprevisti e sorprese, il 3×3 è in realtà davvero “bastardo” (e pignolo… altra cit. per pochissimi).

#Voto7: il mare. Vero che non c’entra nulla con lo sport, vero che l’acqua dell’Adriatico non spicca per il suo colore cristallino, ma è anche vero che dopo una partita, c’è una bella differenza tra metter la testa sotto una fontana oppure fare un tuffo in mare. Soltanto è a me questa tappa è sembrato un aperitivo delle Finals di Riccione? Aperitivo in senso figurato, non fraintendetemi, non penso proprio solo a quello…

#Voto6: Kings of Kings Perugia. Sufficienza che pare anche un po’ abbondante, per il team che pare l’altra faccia della medaglia dei cugini di Milano in cima alla classifica del tour. Meriterebbe voto 10 con lode Pietro Ponzelletti, che arriva in volata a Pescara la domenica mattina, dopo 7 ore di viaggio in notturna su Flixbus, ma il suo voto fa media con il resto del team che, senza di lui, si sarebbe presentato in campo soltanto con capitan Jack Mariani e l’ormai sempre (e quasi unico) presente Dimitri Klyuchnyk.

#Voto5: la posizione del canestro (oppure del sole, per i terrapiattisti che leggono). Perchè c’è stato un momento, forse un breve momento, ma un momento esatto, ovvero quel momento dove l’ombra delle piante stava lentamente oscurando il campo, il sole si nascondeva dietro le case intorno alla piazza, eppure un piccolo raggio di luce, un piccolo ma fastidiosissimo raggio di luce, passava in mezzo al rettangolo bianco del tabellone e, peggio degli abbaglianti in piena notte, acciecava chiunque passasse di lì.

#Voto4: l’autostrada all’altezza di Bologna. “Eh ma basta prendere il treno.”, “Eh ma basta organizzarsi e partire prima.”, “Eh ma pensa se non ci fossero le autostrade.”, eh ma se capitasse anche un volta che tra Fiorenzuola e Imola i tempi di percorrenza sono inferiori ai lustri, dato che anche questo viaggio a Pescara non è stata che l’ennesima conferma dopo i miei 7 anni di Finals a Riccione, non sarebbe proprio così male.

#Voto2: le ciotole per pranzo. Cioè, dai. Guardateli, e guardatemi. Io sono una persona normale, che mangia tanto quando solo quando ha fame. Loro sono sportivi, che curano il loro corpo, che seguono o hanno seguito una dieta, che li permette di avere un fisico robusto e di giocare questi tornei sotto il sole a ritmo altissimo. E dunque, precisamente, con una ciotola di insalata poco condita, cosa dovrebbero farci? Lo spuntino di metà mattina?

#Voto0: aver superato la metà del metà tour. Perchè sembrerà ancora presto per guardarci indietro, ma tra un mese esatto, sarà finito tutto. Un piccolo consiglio da chi vi guarda da fuori: godiamocelo.

#MVP: Alessandro Longoni. Dall’inizio del tour si porta sulle spalle il peso di dover sostituire un giocatore del calibro di Andrea Negri a.k.a. “Shaggy”. Non è facile inserirsi nel preciso e parecchio rodato sistema di gioco dei Cobram, eppure “Red” ci riesce senza metterci nemmeno troppo tempo e, proprio a Pescara, esce fuori il suo tutto talento e la sua determinazione nel voler dimostrare di essere un fattore importante per uno dei migliori team d’Italia. Decisivo e completo in attacco, energico e attento in difesa, segna la bomba del +1 in finale a pochi secondi dal termine e sarà “quel cattivone” di Teo Grampa a togliergli il sorriso per ben due volte: prima con il canestro del pareggio, e dopo con il canestro della vittoria nel supplementare. Uno smacco non da poco, ma che sappiamo che potrà solo fare del bene ad un lavoratore determinato e convinto come lui.

#MVT: vinto dal Team Libidine nel sondaggio sulle instagram stories di “3xBrent”.

Da sinistra: Jojo Kisonga, Matteo Grampa, Momo Tourè, Andrea Iannilli.

4^ tappa del Bayer FISB Italian Tour.

#Voto10: a ciò che succede fuori dal campo. E non mi riferisco soltanto, come tanti si aspettano, a ciò che succede tra le 23:00 e le 4:00 del sabato sera, ma ad ogni piccolo gesto che accade fuori dal rettangolo di gioco. Che sia un complimento all’avversario che ci ha appena battuto, che sia un condividere il perchè di una giocata che ci aiuta a migliorarsi, o che sia una birra offerta (che effettivamente apre poi un brutto circolo vizioso). Siamo partiti quasi tutti come avversari sul campo, al giro di boa siamo già qualcosa di più. A Riccione, pare ormai sicuro, ne vedremo delle belle, per forza.

#Voto9: Team FDC4nci: una tappa quasi perfetta. L’uniche sbavature sono state i rischi corsi durante il girone, con il passaggio ottenuto grazie ad una vittoria per un solo punto al supplementare. La domenica sale in cattedra Alioune Guisse grazie al suo stile di gioco completo che gli permette di segnare con facilità sia da sotto canestro, sia dall’arco. Alberto Bedin e Filippo Sabbadin mettono grande energia e fanno a sportellate contro chiunque sotto canestro e la new entry Martino Criconia è chirurgico nel segnare pochi ma decisivi canestri per la sua squadra. Così, la tappa di Bolzano è dei ragazzi in maglia fucsia, o rosa, o viola, insomma loro…

#Voto8: Team 6thman Torino. Non è perchè sono di parte, ma credo che un voto di fiducia, questi ragazzi se lo meritino. L’unica squadra ancora a 0 in classifica, l’unica squadra a non aver vinto ancora una partita, forse l’unica squadra ad avere così poca esperienza nel 3×3. Nonostante ciò, non disdegnano mai lo scontro contro avversari più preparati, sono gli ultimi a mollare in campo (e fuori), e perdono di un punto al supplementare contro la squadra che si aggiudicherà poi la quarta tappa. Potrebbe già andare bene così, e invece ci si mettono le 3 ore in ospedale e i 4 punti in testa a Danny Facchino che avrebbero sgretolato la fiducia nel far serata a chiunque. Tranne a loro.

#Voto7: Team FIP CrER e finalmente le divise nuove. Anche l’occhio vuole la sua parte, ed in mezzo alla centrifuga di colori che ogni volta si vedono in campo, di quelle double-face blu scure da allenamento, non se ne poteva più. Spiace un po’ nel non vederle con lo stesso layout e gli stessi sponsor di tutti gli altri, e soprattutto spiace a me nel vedere che alla fine nessuno ha scelto l’arancione per la propria maglia. Cioè, davvero tutti pensano di assomigliare ai conetti dell’ANAS con quel colore?

#Voto6 all’aver giocato in palestra. Per pioggia, e quindi ci mancherebbe, anzi per fortuna che c’era la disponibilità di un buon impianto. Ma fanno specie le numerose partite terminate anzitempo ai 21 e le percentuali piuttosto alte da fuori, rispetto poi alla domenica quando si è tornati alla “normalità”. C’è ancora qualcuno convinto che il 3×3 non sia troppo diverso dal 5vs5? No perchè, nel caso, vorrei scambiarci quattro chiacchere.

#Voto5 al comunicare tra arbitri e giocatori. Forse eravamo già abituati bene dopo la tappa a Torino, forse ad alcuni sfugge ancora il concetto di “confrontarsi per crescere”. Tengo dunque a precisare che gli arbitri non sono soltanto persone che parlano tramite un fischietto e muovendo le braccia, e nemmeno i giocatori sono persone brutte, grosse e cattive (grosse forse, sì). Talvolta, due parole scambiate anche fuori dal campo, a bocce ferme, senza la tensione della partita, e con la predisposizione da parte di entrambi a imparare qualcosa di nuovo, potrebbe fare a tutti un gran bene. Sul serio.

#Voto4: l’albergo. Qualcuno mi dirà che sono stato fin troppo generoso. Ma parto sempre dal presupposto che fino all’anno scorso, per molti di noi era quasi impensabile affrontare un torneo per giocare due o tre partite ed avere un albergo, già pagato, a disposizione. Dunque offrire una stanza con dei letti e un bagno, è una buona base da cui partire. Avere lenzuola pulite, la luce che funziona e la moquette che non puzza di morto, è un piccolo lusso che potremmo meritarci. E invece…

#Voto2: alle giocate spettacolari per la “Top10”. Tipo quella schiacciata che… oppure quel passaggio dietro la schiena di… anzi meglio ancora quella stoppata a tabella che si è preso il povero… ma sì dai… ci sono state giocate incredibili, no? Ah, no? Quindi… “Top5”?

#Voto0: a chi si sta accorgendo adesso, e che ci ha snobbato prima. Che forse questo 3×3 inizia a valere qualcosa, vale per le quattro ragazze che si sono giocate un mondiale da campionesse in carica, vale per le due squadre che si stanno giocando gli European Games a Minsk sempre con la maglia azzurra, vale anche per questi 50-60 scappati di casa che si stanno girando l’Italia per giocare ad uno sport simile a quello che hanno giocato negli ultimi 250 giorni, per portare in alto il loro nome o ciò che rappresentano, e che credono che, anche se alla fine potrà non essere la strada giusta, è la strada che conta prendere adesso.


#MVP: Antonio Lorenzetti. La parte più difficile nel giustificare questo premio, è andare a prendere i momenti che ai più saranno passati inosservati, ma che gli sono realmente valsi il titolo di miglior giocatore di Bolzano. Si parte dall’ottima base di quello che è il suo apporto fisico e tecnico sul campo, passando dall’energia che pare essere infinita dal primo all’ultimo minuto di gioco, per arrivare allo spirito positivo e di incoraggiamento che ha verso tutti. “Bimbo” spesso non è soltanto il mostrare i muscoli o caricare il pubblico urlando, ma è anche un “cinque” a un compagno che ha sbagliato, l’ammettere un fallo in un momento in cui tutti vorrebbero saltare addosso all’arbitro, prendersi la colpa della sconfitta in semifinale, per aver concesso un canestro comunque difficile all’avversario, quando era più facile lamentarsi di un paio di fischi negli ultimi 30 secondi. A fine tappa mi confida anche di essere ragazzo per bene e che studia tanto; a questo punto, sulla fiducia, io una laurea “ad honorem”, gliela darei anche.

#MVT: i team che hanno giocato una delle troppe partite con i problemi dei colori delle divise (come giustamente fatto notare dalla nostra Alessia Caron). Bianco contro bianco, verdino/azzurrino contro azzurrino/verdino, nero contro nero, rosa contro rosso. Ma nemmeno questo vi ha fermati, perchè siete giocatori forti, perchè siete giocatori attenti, perchè avete sempre chiari punti di riferimento, o forse il 3×3 è un gioco così incasinato e veloce, che vi è semplicemente andata bene la maggior parte delle volte.


Team FDC4nci. Da sinistra: Guissè, Criconia, Bedin, Sabbadin