La storia del basket, indoor o outdoor a seconda dei gusti, preferenze o volontà personale, è fatta di uomini, leggende, luoghi e icone. Dai più noti ballers a livello internazionale alle locations più iconiche, dalle dunk più memorabili ai movimenti unici ed irripetibili, o divenuti ormai marchio di fabbrica di un giocatore, di una leggenda.

Il 3×3 a livello mondiale ha generato un’infinità di voci che possono essere collocate nei “gruppi” degni di nota di cui sopra, ma se dovessimo sceglierne uno che identifica un giocatore oggigiorno, di certo dovremmo effettuare una fermata a Novi Sad, citofonando a casa Bulut.

Shammgod Between Legs

Dei miliardi di punti segnati da Dusan Domovic Bulut, talento, e leggenda in testa a tutti i rankings mondiali da anni ormai, il movimento più noto di tutti è lo Shammgod Between Legs: un “Bodiroga move” impreziosito dal passaggio della palla, con “l’altra mano”, tra le gambe dell’avversario, che rimasto di sasso, concede quasi sempre la strada verso il canestro a Bulut stesso.

La primissima volta fu durante una tappa del WT in Messico, ma il Bulut move divenne famoso durante il match tra Serbia e Spagna nel 2017 in occasione della Euro Cup 3×3: il mondo conobbe lo Shammgod, Bulut chiuse il match con un movimento che divenne leggenda

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Oltre all’aspetto squisitamente spettacolare del tutto, la parentesi tecnica è davvero interessante perché obiettivamente lo Shammgod ha una efficacia molto vicina al 100%, se fatto bene e nelle giuste occasioni.

In primis, la spaziatura dell’attaccante attivo rispetto agli altri due: inutile dirlo, è importante che ci sia sufficiente spazio “di manovra” rispetto agli altri quattro occupanti, quasi a creare un isolamento tra l’attaccante e il proprio difensore rispetto agli altri giocatori attivi. Inoltre, la distanza del difensore rispetto a se deve consentire il Bodiroga move, cioè “buttarsi” avanti la palla con la mano esterna per poi riprenderla, incrociando, con l’altra mano, rubando un tempo al proprio difensore.

Il “difficile”, se quanto fatto fino ad ora possa esser definito semplice, viene ora: per tagliare completamente fuori il proprio difensore dall’azione di gioco, Bulut ci ha messo il “between legs”: facendo passare la palla tra le gambe del difensore infatti il difensore passa da avere l’azione d’attacco davanti ai propri occhi ad averla completamente alle proprie spalle. Possibilità di reazione, zero.

Un auto assist per un proprio backdoor, in pratica. Fatto con classe, con estrema intelligenza e con l’estro dei campioni.

How to do?

Chi meglio di Dusan può spiegare come fare uno Shammgod? Il Dio del basket infatti ha creato un video-tutorial, con FIBA 3×3, che spiega i passaggi utili per riproporre il suo movimento iconico. Facile? No, assolutamente! Impossibile, neanche!

Se siete curiosi, eccovi il video, ma occhio a non abusarne: non si nasce Bulut, al massimo pian piano, sudata dopo sudata, lo si diventa!